Il pensiero di Meister Eckhart (religioso Domenicano tedesco vissuto tra il 1260 e il 1327 c.) ruota attorno ad una concezione mistica della teologia e dell’unione dell’anima con Dio. Secondo Eckhart, la conoscenza di Dio non si ottiene attraverso l’intelletto o la ragione, ma solo attraverso la meditazione e l’esperienza interiore; “ogni essere ha ricevuto in dono un’anima, una luce di somiglianza divina e così Dio viene all’anima con l’amore in modo che esso elevi l’anima in quanto Dio trova somiglianza con sé nell’anima” (Sermoni tedeschi, cit., p. 249).
Eckhart sostiene che l’anima umana ha una scintilla divina, un nucleo interiore che la rende capace di unirsi con Dio. Egli afferma che l’anima deve purificarsi dai desideri materiali e dalle emozioni negative, per permettere all’essenza divina di emergere.
Nell’opera di Eckhart e’ fondamentale sperimentare il distacco quale via per vivere in modo armonioso e sereno. Secondo il teologo i problemi per l’essere umano iniziano quando egli decide di seguire la propria volontà personale rispetto alla volontà divina.
Soltanto la perfetta sovrapposizione tra la volontà personale e la volontà divina rende possibile l’accettazione in quanto “devi avere piena fiducia in Dio: egli non lo avrebbe fatto accadere se non volesse fartene derivare un bene maggiore; l’essere che dimora nella volontà personale è inquieto e sofferente, mentre l’essere che segue la volontà di Dio è gioioso e felice”.
Per iniziare a conoscere il pensiero di questo straordinario autore suggerisco la lettura di “la via del distacco” a cura di M.Vannini, i “Sermoni tedeschi” e “Dell’uomo nobile” che contiene i 4 trattati “Istruzioni spirituali, Del distacco, Il libro della consolazione divina e Dell’uomo nobile”