Si può amare in due modi: con il cuore chiuso, oppure come ci ha insegnato il Cristo.
L’amore umano è spesso un falso sentimento dell’io, è un modo di amare “difettoso”.
E’ basato sulla convenienza, valuta se c’è un tornaconto, se viene corrisposto.
Spesso gli fa da contraltare la paura: paura di essere abbandonato, paura di sbagliare, di non essere all’altezza delle aspettative. Sono le due facce della stessa medaglia.
Quando abbiamo paura significa che non stiamo amando, oppure che stiamo amando attraverso un falso sentimento dell’io.
Tutto cambia quando, viceversa, amiamo con un cuore aperto all’Essere.
Siamo aperti alla vita, abbiamo coraggio, sappiamo accogliere ed accettare le avversità.
Dunque domandiamoci: come stiamo amando?
Se cerco il bene del prossimo, il bene comune, se c’è generosità allora probabilmente sono sulla strada giusta.
Se abbiamo paura, invece, ci allontaniamo dalla vita per rifugiarci nelle false certezze dell’io. Prevalgono i meccanismi di protezione, siamo ansiosi, preoccupati.
Imparare ad amare bene rappresenta un ottimo motivo per dedicare tempo ed energia al nostro lavoro interiore.
“Solo le grandi anime possono e sanno amare. L’amore è tenerezza infinita. L’amore è la vita che palpita in ogni atomo come palpita in ogni sole. L’amore non si può definire perché è la Divina Madre del mondo, è quello che viene a noi quando realmente siamo innamorati. L’amore si sente nel fondo del cuore; è un’esperienza deliziosa, è un fuoco che consuma, è vino divino, delirio per chi lo beve. Nessuno ha mai potuto definire l’amore; bisogna viverlo, bisogna sentirlo. Solo i grandi innamorati sanno realmente che cos’è ciò che viene chiamato amore. Il matrimonio perfetto è l’unione di due esseri che veramente sanno amare“.
Samael Aun Weor
Forse possiamo comprendere la vera natura dell’Amore imparando a sacrificarci per il prossimo, come scrive p. Giovanni Marini:
“regala cio’ che non hai, occupati dei problemi e dei guai del tuo prossimo, prendi a cuore gli affanni e le esigenze di chi ti sta vicino, regala agli altri la luce che non hai, la forza che non possiedi, la speranza che senti vacillare in te, la fiducia di cui sei privo, illuminali dal tuo buio, arricchiscilo con la tua poverta’, regala un sorriso quando hai voglia di
piangere, produci serenita’ dalla tempesta che hai dentro. “Ecco, quello che non ho, te lo do”, questo `e il paradosso. Ti accorgerai che la gioia, a poco a poco, entrera’ in te, invadera’ il tuo essere, diventera’ veramente tua nella misura in cui l’avrai regalata agli altri. La maturita’ si misura dalla capacita’ di incassare uno smacco e reagire in maniera originale, accogliere una sofferenza e saperla portare, sapere cio’ che si e’ e rischiare di perderlo, insomma
l’amore e’ un investimento ad altissimo rischio“.