La legge delle ottave agisce nelle nostre esistenze rendendo incerto l’esito delle nostre azioni quando non sono illuminate da una volonta’ cosciente.
Le continue deviazioni determinate dalle ottave discendenti ci riportano sul “fondo della caverna” come spiegava Platone nella sua celebre allegoria, oppure dentro la ruota del Samsara – o dell’esistenza secondo la tradizione buddista.
Alcuni esseri umani hanno compreso profondamente queste meccaniche universali ed hanno indicato la via per la liberazione dalle schiavitu’, tuttavia l’umanita’ resta sempre incatenata alle pulsioni egoiche.
Non basta, infatti, comprendere le leggi della Creazione solo sul piano intellettuale, e’ necessario farne esperienza diretta, solo in questo modo e’ possibile “aprire gli occhi” per cogliere la Verita’ capace di sciogliere gli effetti dell’illusione nella quale siamo immersi.
In altre parole l’auto osservazione di se’ deve portare ad un diverso livello di coscienza, grazie al quale posso sperimentare nuove e diverse percezioni, emozioni, pensieri.
Se questo non accade significa che non sono ancora uscito dall’illusione, sono ancora identificato nell’io, quindi me la sto raccontando.
Lo spostamento dell’attenzione dall’ego all’ Essere, condizione necessaria per l’auto osservazione di se’, apre a possibilita’ che fino ad un momento precedente erano indisponibili, come ad esempio l’accettazione del momento presente. Finalmente la Vita puo’ manifestarsi senza alcuna interferenza prodotta dall’ego.
In quegli istanti l’ego fa un passo indietro, lasciando spazio all’Essere che puo’ finalmente manifestarsi ,allineandoci alla vita in perfetta armonia e determinando una sensazione di pace interiore.
Si attiva in questo modo la terza forza “conciliatrice“, la mente si rasserena, il cuore si scalda, percepisco unione profonda con la Creazione, non piu’ quell’individuo spaventato ed isolato che ero fino al momento precedente.
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