Narcisismo spirituale

Ogni ricercatore spirituale dovrebbe conoscere uno dei pericoli sul cammino rappresentato dall’autoreferenzialita’.

Si tratta di un problema che accade quasi fisiologicamente nelle prime fasi della ricerca. Se non riconosciuto puo’ resistere a lungo, rafforzarsi, imprigionando l’ignaro ricercatore nell’illusione e nell’errore.

Il risultato e’ che, nonostante le migliori intenzioni, proprio a causa del cattivo funzionamento dei meccanismi psichici, nasce la tendenza a mettere inconsapevolmente il proprio falso io al centro del mondo; per questo ci si sente diversi dagli altri, con una tendenza a riferire ogni cosa al falso se stesso, abbagliati da una falsa spiritualita’.

Anziche’ progredire nel distacco dalla propria “piccola volonta’ personale” vengono adottati comportamenti che possono peggiorare la qualita’ delle relazioni con gli altri e talvolta anche con il proprio corpo.
Tutto questo accade per l’incapacita’ di vedere, perche’ accecati dai propri difetti psicologici.

l’atteggiamento nei confronti dell’altro, la qualita’ delle relazioni personali ed il rapporto con il proprio corpo dovrebbero quindi rappresentare un campanello di allarme se davvero si vuole progredire nel difficile compito della fioritura delle virtu’, ricordando sempre che l’esteriore e’ il riflesso dell’interiore.

"E' necessario che coscienza, corpo e ambiente siano in perfetto equilibrio, se non vogliamo mai dimenticare noi stessi. Se la coscienza non si relaziona in modo intelligente con il corpo, arrivano le malattie; se non si relaziona correttamente con l’ambiente, arrivano i conflitti.
Così coscienza, corpo e ambiente sono vitali, cardinali, definitivi in ​​chi non dimentica se stesso.
Coloro che dimenticano se stessi camminano sulla via dell’errore. Chi dimentica se stesso non potrà scoprire se stesso, continuerà con la coscienza addormentata. Indubbiamente abbiamo bisogno della scoperta di Sé, e questo è possibile solo con l’interrelazione, cioè con la convivenza.
Nei rapporti con le altre persone, i difetti che abbiamo nascosto emergono spontaneamente, e se siamo attenti e vigili, come la vedetta in tempo di guerra, allora li vediamo".
Samael Aun Weor

Antropologia Gnostica

“Soltanto l’Alito Divino può reincorporarci nella Verità; tuttavia questo è possibile solo sulla base di lavori coscienti e patimenti volontari.

Il possesso specifico della Gnosi è sempre accompagnato da un certo atteggiamento di estraneazione davanti a questo mondo illusorio.

L’autentico gnostico vuole un cambiamento definitivo, sente intimamente i segreti impulsi dell’Essere; da qui la sua angoscia, il suo rifiuto e il suo disagio di fronte ai diversi elementi inumani che costituiscono l’io.

Chi anela a perdersi nell’Essere aumenta la condanna e lo spavento davanti agli orrori del me stesso. Contemplarsi come un momento della Totalità è sapere di essere infinito e rifiutare con tutte le forze dell’Essere il ripugnante egoismo della separatività.

Senza la Grazia Divina, senza lo straordinario aiuto dell’Alito Sacro, l’auto-Gnosi, l’autorealizzazione intima dell’Essere sarebbe una cosa assolutamente impossibile.

Il divino che abita nel fondo dell’Anima, l’autentica e legittima facoltà conoscente annienta l’ego e assorbe l’Essenza nella sua parusia e la salva nella totale illuminazione. Questo è il tema del Salvator Salvandus.
Lo gnostico che è stato “salvato dalle acque” ha chiuso il ciclo delle infinite amarezze, ha travalicato il confine che separa l’ambito ineffabile del Pleroma dalle regioni inferiori dell’universo, è fuggito valorosamente dall’impero del Demiurgo perché ha ridotto l’ego in polvere cosmica.
Il passaggio attraverso i vari mondi, il successivo annientamento dei vari elementi inumani afferma questa reincorporazione nel Sacro Sole Assoluto per cui, trasformati in creature terribilmente divine, andiamo oltre il bene e il male”.

estratti da “LA DOTTRINA SEGRETA DI ANAWAK”
(Messaggio di Natale 1974/75)
Samael Aun Weor

Come amare

Si può amare in due modi: con il cuore chiuso, oppure come ci ha insegnato il Cristo.

L’amore umano è spesso un falso sentimento dell’io, è un modo di amare “difettoso”.
E’ basato sulla convenienza, valuta se c’è un tornaconto, se viene corrisposto.

Spesso gli fa da contraltare la paura: paura di essere abbandonato, paura di sbagliare, di non essere all’altezza delle aspettative. Sono le due facce della stessa medaglia.
Quando abbiamo paura significa che non stiamo amando, oppure che stiamo amando attraverso un falso sentimento dell’io.

Tutto cambia quando, viceversa, amiamo con un cuore aperto all’Essere.
Siamo aperti alla vita, abbiamo coraggio, sappiamo accogliere ed accettare le avversità.

Dunque domandiamoci: come stiamo amando?

Se cerco il bene del prossimo, il bene comune, se c’è generosità allora probabilmente sono sulla strada giusta.

Se abbiamo paura, invece, ci allontaniamo dalla vita per rifugiarci nelle false certezze dell’io. Prevalgono i meccanismi di protezione, siamo ansiosi, preoccupati.

Imparare ad amare bene rappresenta un ottimo motivo per dedicare tempo ed energia al nostro lavoro interiore.

Solo le grandi anime possono e sanno amare. L’amore è tenerezza infinita. L’amore è la vita che palpita in ogni atomo come palpita in ogni sole. L’amore non si può definire perché è la Divina Madre del mondo, è quello che viene a noi quando realmente siamo innamorati. L’amore si sente nel fondo del cuore; è un’esperienza deliziosa, è un fuoco che consuma, è vino divino, delirio per chi lo beve. Nessuno ha mai potuto definire l’amore; bisogna viverlo, bisogna sentirlo. Solo i grandi innamorati sanno realmente che cos’è ciò che viene chiamato amore. Il matrimonio perfetto è l’unione di due esseri che veramente sanno amare“.
Samael Aun Weor

Forse possiamo comprendere la vera natura dell’Amore imparando a sacrificarci per il prossimo, come scrive p. Giovanni Marini:

regala cio’ che non hai, occupati dei problemi e dei guai del tuo prossimo, prendi a cuore gli affanni e le esigenze di chi ti sta vicino, regala agli altri la luce che non hai, la forza che non possiedi, la speranza che senti vacillare in te, la fiducia di cui sei privo, illuminali dal tuo buio, arricchiscilo con la tua poverta’, regala un sorriso quando hai voglia di
piangere, produci serenita’ dalla tempesta che hai dentro. “Ecco, quello che non ho, te lo do”, questo `e il paradosso. Ti accorgerai che la gioia, a poco a poco, entrera’ in te, invadera’ il tuo essere, diventera’ veramente tua nella misura in cui l’avrai regalata agli altri. La maturita’ si misura dalla capacita’ di incassare uno smacco e reagire in maniera originale, accogliere una sofferenza e saperla portare, sapere cio’ che si e’ e rischiare di perderlo, insomma
l’amore e’ un investimento ad altissimo rischio
“.

La mente non è il cervello

Il cervello è diviso in 2 emisferi, ciascuno dei quali svolge funzioni diverse:

l’ emisfero sinistro pensa in modo lineare e metodico. Organizza, elabora, cataloga i dati provenienti dai cinque sensi e rende coerenti le informazioni attraverso concetti che esprime mediante il linguaggio. E’ quella voce interiore che ci aiuta ad organizzare la vita nel tempo e nello spazio. E’ il luogo della razionalità, della logica, della sequenzialità. Attraverso la sua funzione abbiamo la percezione di essere individui, esseri separati gli uni dagli altri.
L’emisfero destro percepisce il momento presente, qui e ora, è sede della creatività. Attraverso l’emisfero destro percepiamo un legame indissolubile con la creazione e gli altri esseri, Amiamo.

La mente è una funzione capace di raccordare i due emisferi, rappresenta l’anello di congiunzione tra diversi piani di realtà: quello sensoriale, logico e razionale; quello più profondo, impercettibile attraverso i sensi, da dove originano i sentimenti. E’ accessibile mediante l’intuizione e il senso spaziale.

Le tecniche di meditazione servono per modificare lo stato di consapevolezza ruotandola dall’emisfero sinistro a quello destro. Questo è ciò che sempre insegnano a fare tutti i Maestri a partire dal più grande di loro:

Allora Gesu’ disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare”.
Giovanni 21, 1-7

Come il cardine della porta

Devi sapere che l’uomo esteriore può agire, mentre l’uomo interiore permane del tutto libero e insensibile. Ecco un paragone: la porta si apre e si chiude intorno ad un cardine. Io paragono la tavola della porta all’uomo esteriore e il cardine all’uomo interiore; ora, se la porta si apre e si chiude la tavola si muove di qua e di la, ma il cardine rimane immobile al suo posto. Lo stesso è in questo caso se comprendi bene“.

M. Eckhart

la preghiera secondo Maister Eckhart

Soprattutto al termine dell’anno, o nel nuovo inizio, preghiamo per avere salute, serenità, benessere.
Il giovedi Santo Gesu’ pregò in questo modo: “Padre allontana da me questo calice amaro” riferendosi a ciò che lo attendeva. Ma poi aggiunse “ma sia fatta la Tua volontà, non la mia” a testimoniare il fatto che la sofferenza dell’uomo “esteriore” non toccò la sua interiorità che si manifestò nel distacco.
Secondo Maister Eckart “un cuore distaccato non desidera niente e non ha niente da cui desideri essere liberato. Perciò esso è distaccato da ogni preghiera e la sua preghiera non consiste altro che nell’essere conforme a Dio. Questa è tutta la sua preghiera

Amare

L’amore incomincia con un lampo di deliziosa simpatia, si nutre di tenerezza infinita e si sintetizza nell’adorazione suprema. Un matrimonio perfetto è l’unione di due esseri che si adorano in modo assoluto

Samael Aun Weor

Dio come Padre è sapienza. Dio come Madre è amore.
Dio come Padre risiede nell’occhio della sapienza. L’occhio della sapienza è situato tra le sopracciglia.
Dio come amore si trova nel tempio-cuore.
Sapienza e amore sono le due colonne portanti della Grande Loggia Bianca.
Amare, quant’è bello amare! Solo le grandi anime possono e sanno amare. L’amore è tenerezza infinita. L’amore è la vita che palpita in ogni atomo come palpita in ogni sole.
L’amore non si può definire perché è la Divina Madre del mondo, è quello che viene a noi quando realmente siamo innamorati.
L’amore si sente nel fondo del cuore; è un’esperienza deliziosa, è un fuoco che consuma, è vino divino, delirio per chi lo beve. Un semplice fazzolettino profumato, una lettera, un fiore suscitano nel fondo dell’anima tremende inquietudini intime, estasi esotiche, voluttuosità ineffabili.
Nessuno ha mai potuto definire l’amore; bisogna viverlo, bisogna sentirlo. Solo i grandi innamorati sanno realmente che cos’è ciò che viene chiamato amore. Il matrimonio perfetto è l’unione di due esseri che veramente sanno amare.
Perché ci sia veramente amore bisogna che l’uomo e la donna si adorino in tutti i sette grandi piani cosmici.
Perché ci sia amore è necessario che vi sia una vera comunione di anime nelle tre sfere del pensiero, del sentimento e della volontà.
Quando i due esseri vibrano affini nei loro pensieri, sentimenti e volizioni, il matrimonio perfetto si realizza nei sette piani di Coscienza Cosmica.
Vi sono persone che sono sposate nel piano fisico e in quello eterico, ma che non lo sono in quello astrale. Altre sono sposate nei piani fisico, eterico e astrale, ma non lo sono nel piano mentale. Ognuno pensa a modo suo: la moglie ha una religione e il marito un’altra; non sono d’accordo su ciò che pensano, ecc. Vi sono delle coppie affini nei mondi del pensiero e del sentimento, ma sono assolutamente in contrasto nel mondo della volontà. Queste coppie si scontrano costantemente, non sono felici.
Il matrimonio perfetto deve avvenire nei sette piani di Coscienza Cosmica. Vi sono delle coppie che non arrivano nemmeno fino al piano astrale. Non vi è quindi neanche l’attrazione sessuale; queste sono dei veri fallimenti. Questo tipo di matrimoni si basa esclusivamente sulla formalità matrimoniale.
Alcune persone stanno vivendo la vita matrimoniale nel piano fisico con un determinato coniuge, mentre nel piano mentale vivono la vita coniugale con un coniuge diverso. Rare volte troviamo nella vita un matrimonio perfetto. Perché vi sia amore è necessario che vi sia un’affinità di pensieri, sentimenti e volontà.
Dove vi è il calcolo aritmetico non vi ’è amore. Purtroppo nella vita moderna l’amore si basa sul conto in banca, sulle mercanzie e sui film. In quelle case dove vi sono solo somme e resti l’amore non esiste. Quando l’amore si allontana dal cuore difficilmente ritorna. L’amore è un bambino molto schivo.
Il matrimonio che si contrae senza amore, unicamente sulla base di un interesse economico o sociale, è realmente un peccato contro lo Spirito Santo. Questo tipo di matrimonio fallisce inevitabilmente.
Gli innamorati spesso confondono il desiderio con l’amore e la cosa peggiore è che si sposano credendosi innamorati. Consumato l’atto sessuale, soddisfatta la passione carnale, subentra il disincanto, rimane la terribile realtà.
Gli innamorati devono auto analizzarsi prima di sposarsi per sapere se realmente sono innamorati. La passione si confonde facilmente con l’amore. L’amore e il desiderio sono assolutamente opposti.
Chi è veramente innamorato è capace di dare fino all’ultima goccia di sangue per l’essere adorato. Esaminati prima di sposarti. Ti senti capace di dare fino all’ultima goccia di sangue per l’essere che adori? Saresti capace di dare la tua vita per la vita dell’essere adorato? Rifletti e medita.
Vi è una vera affinità di pensieri, sentimenti e volontà con l’essere che adori? Ricorda che se questa completa affinità non esiste, il tuo matrimonio invece di un paradiso, sarà un vero inferno. Non lasciarti portare dal desiderio. Uccidi non solo il desiderio ma anche l’ombra stessa dell’albero tentatore del desiderio.
L’amore incomincia con un lampo di deliziosa simpatia, si nutre di tenerezza infinita e si sintetizza nell’adorazione suprema. Un matrimonio perfetto è l’unione di due esseri che si adorano in modo assoluto. Nell’amore non esistono progetti o conti in banca. Se tu stai facendo progetti e calcoli è perché non sei innamorato. Rifletti prima di fare il grande passo. Sei veramente innamorato? Guardati dall’illusione del desiderio. Ricorda che la fiamma del desiderio consuma la vita e resta allora la tremenda realtà della morte.
Contempla gli occhi dell’essere che adori, perditi nella gioia delle sue pupille, ma se vuoi essere felice non lasciarti portare dal desiderio.
Uomo innamorato, non confondere l’amore con la passione. Autoanalizzati profondamente. È urgente sapere se lei ti appartiene spiritualmente. È necessario sapere se sei completamente affine a lei nei tre mondi del pensiero, del sentimento e della volontà.
L’adulterio è il crudele risultato della mancanza d’amore. La donna veramente innamorata preferirebbe la morte all’adulterio. L’uomo che commette adulterio non è innamorato.
L’amore è terribilmente divino. La benedetta Dea Madre del mondo è ciò che viene chiamato amore. Con il fuoco terribile dell’amore possiamo diventare Dei per entrare pieni di maestà nell’anfiteatro della scienza cosmica.

Samael Aun Weor, Il matrimonio perfetto, cap.1

Le grandi realtà dello Spirito possono essere sperimentate solo con la Coscienza

Le grandi realtà dello Spirito possono essere sperimentate solo con la Coscienza. Chi pretende di investigare le verità trascendentali dell’Essere sulla base del puro ragionamento, cade nello stesso errore di chi, ignorando l’uso e l’utilizzo dei moderni strumenti della scienza, tentasse di studiare la vita dell’infinitamente piccolo con i telescopi e la vita dell’infinitamente grande con i microscopi. Samael Aun Weor, il Matrimonio perfetto, cap 15

l’accettazione secondo il pensiero di Meister Eckhart

Il pensiero di Meister Eckhart (religioso Domenicano tedesco vissuto tra il 1260 e il 1327 c.) ruota attorno ad una concezione mistica della teologia e dell’unione dell’anima con Dio. Secondo Eckhart, la conoscenza di Dio non si ottiene attraverso l’intelletto o la ragione, ma solo attraverso la meditazione e l’esperienza interiore; “ogni essere ha ricevuto in dono un’anima, una luce di somiglianza divina e così Dio viene all’anima con l’amore in modo che esso elevi l’anima in quanto Dio trova somiglianza con sé nell’anima” (Sermoni tedeschi, cit., p. 249).

Eckhart sostiene che l’anima umana ha una scintilla divina, un nucleo interiore che la rende capace di unirsi con Dio. Egli afferma che l’anima deve purificarsi dai desideri materiali e dalle emozioni negative, per permettere all’essenza divina di emergere.

Nell’opera di Eckhart e’ fondamentale sperimentare il distacco quale via per vivere in modo armonioso e sereno. Secondo il teologo i problemi per l’essere umano iniziano quando egli decide di seguire la propria volontà personale rispetto alla volontà divina.

Soltanto la perfetta sovrapposizione tra la volontà personale e la volontà divina rende possibile l’accettazione in quanto “devi avere piena fiducia in Dio: egli non lo avrebbe fatto accadere se non volesse fartene derivare un bene maggiore; l’essere che dimora nella volontà personale è inquieto e sofferente, mentre l’essere che segue la volontà di Dio è gioioso e felice”.

Per iniziare a conoscere il pensiero di questo straordinario autore suggerisco la lettura di “la via del distacco” a cura di M.Vannini, i “Sermoni tedeschi” e “Dell’uomo nobile” che contiene i 4 trattati “Istruzioni spirituali, Del distacco, Il libro della consolazione divina e Dell’uomo nobile”

Liberarsi dalla schiavitù

La legge delle ottave agisce nelle nostre esistenze rendendo incerto l’esito delle nostre azioni quando non sono illuminate da una volonta’ cosciente.

Le continue deviazioni determinate dalle ottave discendenti ci riportano sul “fondo della caverna” come spiegava Platone nella sua celebre allegoria, oppure dentro la ruota del Samsara – o dell’esistenza secondo la tradizione buddista.

Alcuni esseri umani hanno compreso profondamente queste meccaniche universali ed hanno indicato la via per la liberazione dalle schiavitu’, tuttavia l’umanita’ resta sempre incatenata alle pulsioni egoiche.

Non basta, infatti, comprendere le leggi della Creazione solo sul piano intellettuale, e’ necessario farne esperienza diretta, solo in questo modo e’ possibile “aprire gli occhi” per cogliere la Verita’ capace di sciogliere gli effetti dell’illusione nella quale siamo immersi.

In altre parole l’auto osservazione di se’ deve portare ad un diverso livello di coscienza, grazie al quale posso sperimentare nuove e diverse percezioni, emozioni, pensieri.

Se questo non accade significa che non sono ancora uscito dall’illusione, sono ancora identificato nell’io, quindi me la sto raccontando.

Lo spostamento dell’attenzione dall’ego all’ Essere, condizione necessaria per l’auto osservazione di se’, apre a possibilita’ che fino ad un momento precedente erano indisponibili, come ad esempio l’accettazione del momento presente. Finalmente la Vita puo’ manifestarsi senza alcuna interferenza prodotta dall’ego.

In quegli istanti l’ego fa un passo indietro, lasciando spazio all’Essere che puo’ finalmente manifestarsi ,allineandoci alla vita in perfetta armonia e determinando una sensazione di pace interiore.

Si attiva in questo modo la terza forza “conciliatrice“, la mente si rasserena, il cuore si scalda, percepisco unione profonda con la Creazione, non piu’ quell’individuo spaventato ed isolato che ero fino al momento precedente.

letture correlate: la legge del sette, le ottave